La Serie A arriva a Este con Edoardo Raspollini

Pubblicato da Daniele Puggina il

In ogni stagione sportiva dell’Associazione Italiana Arbitri una delle riunioni più attese è quella con l’ospite nazionale, durante la quale è possibile confrontarsi con arbitri professionisti che dirigono ai massimi livelli del calcio italiano. In questo difficile periodo di pandemia è ancora più importante rimanere aggrappati alla passione, all’impegno e ai messaggi costruttivi di chi ha la possibilità (oltre che il talento) di andare ad arbitrare nel fine settimana.

In tale atmosfera di crescita e voglia di ricominciare, la Sezione di Este ha avuto l’onore di ospitare Edoardo Raspollini, Assistente Arbitrale impegnato settimanalmente in Serie A e in Serie B. Alla riunione era presente il componente Mauro De Coppi, che ha portato i saluti del Comitato Regionale Veneto agli associati atestini. Focus della riunione tenuta da Raspollini sono state le parole chiave per svolgere al meglio la professione arbitrale e per trarne i massimi benefici sia dentro che fuori dal campo: ambizione, allenamento, studio, divertimento.

Prima di tutto ogni direttore di gara deve avere un unico grande obiettivo, che deve essere quello di non avere rimpianti durante la propria carriera, puntando a raggiungere la sua Serie A, il suo miglior traguardo possibile indipendentemente dalla categoria. “Essere ambiziosi non vuol dire essere presuntuosi”, ha proseguito l’ospite, ricordando che una buona autostima è alla base della prestazione arbitrale.

La preparazione fisica è imprescindibile per scendere in campo con la giusta competenza e l’allenamento non deve essere incentrato al superamento dei test atletici, bensì a costruire un arbitro in grado di resistere ai massimi livelli anche a 50 anni.

Lo studio, analogamente, non dovrà essere focalizzato sul regolamento in sé e per sé, ma anche sul terreno di gioco in cui arbitrerò, sulle differenze di classifica tra le squadre che si affrontano, sulle caratteristiche dei giocatori, confrontandosi con i colleghi più esperti. Anche conoscere le tattiche di gioco è molto importante (impostazione del gioco a palla scoperta, marcatura a uomo o zona, diagonale difensiva nell’osservazione del fuorigioco ecc.).

Raspollini ha ricordato come la nostra sia un’associazione e in quanto tale è fondamentale ascoltare colleghi, amici, osservatori, dirigenti di sezione. Serve crescita e scambio reciproco anche con chi è in categorie superiori e inferiori: “Oltre alle partite e all’esperienza, arbitrando si accumula un bagaglio di amicizie e relazioni personali da tutelare”.

Insieme ad un’immancabile dose di fortuna, come ultima parola chiave Raspollini ha evidenziato il coraggio, riportando un esempio di Stefano Farina, grande uomo e formatore anche fuori dal campo: il grande arbitro è colui che ha le capacità di prendere le decisioni corrette al 90’ anche se queste sono impopolari e generano contestazione.

Per tutta la durata della riunione si sono susseguiti interventi e domande da parte degli associati di Este, soprattutto dai ragazzi più giovani che hanno mostrato grande partecipazione e coinvolgimento nell’ascoltare un collega professionista che è arrivato a calcare i migliori campi di serie A.

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