La bella storia di Francesco Gattolin: una doppia scalata tra attività di campo e segretario di sezione

Pubblicato da Matteo Lunardi il

Prosegue il focus alla scoperta dei principali protagonisti della nostra grande famiglia: oggi andiamo a conoscere più da vicino Francesco Gattolin, classe 1998, che oltre alle attività di campo fornisce quotidianamente un contributo prezioso in veste di segretario di sezione.

Francesco Gattolin, classe 1998: è il secondo da sinistra

«Decisi di frequentare il corso arbitrale a 17 anni, vedendo un volantino dell’Aia di Este sui banchi della mia classe al liceo Ferrari rivela il diretto interessatoAd essere sincero nei primi tempi è stato un percorso da “montagne russe”, perché non prendevo molto sul serio le partite e nemmeno l’impegno costante degli allenamenti e delle riunioni. La svolta risale al 2018, quando l’allora vicepresidente (e oggi presidente) Ilie Rizzato si fermò con me per una chiacchierata al termine di un allenamento. Da allora devo la mia ascesa a lui e alla fiducia che ha riposto nelle mie capacità: partita dopo partita mi sto affermando sempre di più, come uomo e come arbitro. Il mio impegno è sfociato anche all’interno dell’associazione visto che, come dice Ilie, nella mia veste di segretario sono una “colonna portante della sezione”».
In cosa consiste, nello specifico, questa particolare mansione?
«È un impegno importante, che mi dà un forte senso di responsabilità e che, sul piano umano, mi pone sempre e costantemente a contatto con la famiglia sezionale. A volte c’è persino un’eccessiva precisione nello svolgere i miei compiti burocratici e amministrativi, ma sono felice e orgoglioso di rappresentare un punto di riferimento e di aiuto per la sezione e per tutti i ragazzi e gli adulti che ne fanno parte. La figura dell’arbitro mi appassiona molto perché incarna valori assoluti come l’integrità, la correttezza e l’obiettività. Non è sempre facile, e nemmeno scontato, nei contesti di gioco e di vita quotidiana. Tuttavia queste peculiarità mi aiutano a consolidare l’autostima e a formare il carattere, oltre a superare giorno per giorno le difficoltà che la vita mi pone davanti».
Oltre al ruolo di segretario, Francesco prosegue ovviamente la sua scalata anche in campo.
«La mia “carriera” è iniziata nei Giovanissimi Provinciali in una nebbiosa domenica di novembre: ricordo come fosse ieri quanto ero impacciato nel correre e nel fischiare! Nel giro di cinque mesi sono approdato agli Allievi Provinciali e la stagione successiva dirigevo già la Juniores Provinciale. Dopo due anni ero in Terza Categoria: una novità assoluta, visto che a 19 anni mi sono ritrovato ad arbitrare persone più adulte di me. La partita più entusiasmante è stata sicuramente la finalissima per il titolo provinciale juniores, il 25 maggio del 2019: era il mio primo arbitraggio con degli assistenti ufficiali ed è stata un’esperienza unica, di cui ricordo ancora l’emozione e la grande concentrazione. Non scorderò mai nemmeno il debutto in Seconda Categoria: pur se infortunato, non vedevo l’ora arrivasse quel giorno!».
Il presente di Francesco si chiama Prima Categoria, che nel mondo arbitrale significa approdo nel circuito regionale.
«Dopo due anni di lockdown pressoché totale, la fame di campo viene finalmente “saziata” da gare che mi danno soddisfazione. Arbitrare, per me, è uno sfogo puro: una liberazione, un impegno costruttivo, una palestra di vita. Significarsi guardarsi allo specchio e confrontarsi con le proprie potenzialità, con i propri talenti, con i propri limiti, con le proprie paure e con le proprie energie. Significarsi sapersi confrontare onestamente e obiettivamente. È una sfida che amo accettare ogni volta che me ne viene data l’opportunità».
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Categorie: News 2021-22